mercoledì 14 settembre 2011

Omaggio a Elvira Alberti


Ho avuto il piacere e l’onore di leggere “Diario di Bordo”, la nuova silloge poetica della poetessa Elvira Alberti, EDIZIONI SPES Milazzo, con la presentazione del Prof. Giuseppe Stella. Sono 104 poesie arricchite dai “pittor- grafi” di Mariano Petrini. “Diario di Bordo” ha fatto parlare lo scrittore Giuseppe Anania, e altri cultori nel campo letterario.
Il libro ha una buona impaginazione, è di facile lettura ed è caratterizzato dalla scorrevolezza dei pensieri e delle riflessioni. La poetessa è ormai veterana di poesia e copre un ruolo importante nella poetica del terzo millennio, dico questo perché ho assistito alla sua crescita artistica e le sue opere non si discostano mai dal suo vero io narrante, ispirazione graduale nella vita di tutti i giorni; Elvira Alberti parla col cuore senza approfittare dei sentimenti altrui.
“Diario di Bordo” è una sorta di ostrabismo tempo, ove naufrago è il cuore, quel cuore vivo che vive su binari paralleli, che va spesso a ritroso nella memoria e interpella cuore e mente e trova culle di oggi e di ieri. La poetessa sente odore di mare ed ha voglia di azzurro, fa grandi viaggi sotto questo cielo mondano, va verso infiniti orizzonti, fidandosi dei suoi sentimenti che spesso diventano miraggi.
L’errante poetessa naviga e all’io impone un diario di bordo, quasi spartiacque, segna stati d’animo sensibili e veritieri, immagina paesaggi, li vive e li fa rivivere a chi legge le sue poesie.
L’autrice ha una febbre poetica che aumenta col passare degli anni, segue e accompagna quell’ “io” viandante su isole e rotte definite dai pensieri, ma metaforiche per chi cerca ed ha il bisogno di esprimersi col cuore in mano e manifesta arsura e voglia di vivere come germogli di primavera.


Vito Natoli

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